Il caso AMAPLAST
AMAPLAST (Associazione nazionale costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma) decide di dare lustro al brand cambiando nome dal precedente Assocomaplast. L’Associazione vanta ad oggi la partecipazione di 170 soci fra le fila dei principali attori di mercato nel settore dei costruttori di impianti e stampi per materie plastiche e gomma, tutti Made in Italy.
Il settore
Terza al mondo dopo Cina e Germania, ma a contendersi il podio nel vecchio continente solamente con l’industria tedesca, l’Italia rimane il secondo produttore di macchinari in Europa. I volumi di produzione si aggirano attorno ai 4.7 miliardi di euro. I volumi di esportazione raggiungono invece i 3.3 miliardi. I macchinari per la lavorazione di materie plastiche e gomma prodotti nel bel paese vengono acquistati in tutto il mondo, prevalentemente in Europa (60% delle vendite), America (20%), Asia (14%) ed Africa (5%).
I cinque principali mercati di sbocco per i prodotti italiani sono, ad oggi: Germania (14,5% del totale), gli USA (9%), più Francia, Messico e Spagna (che si attestano tutti e tre circa al 5%).
Equiplast a Barcellona e nuove opportunità
La Spagna, in particolare, ha visto nel 2018 un incremento del mercato pari al 3.4% rispetto all’anno precedente, con un totale di 154 milioni di euro di macchinari venduti nel 2018: un trend positivo che va avanti ininterrotto da ben 5 anni. Per questo l’Associazione intende rinnovare la propria partecipazione, ormai un must da molti anni, ad Equiplast organizzata dalla Fiera di Barcellona. Mario Maggiani, direttore di AMAPLAST, sostiene in un’intervista con gli organizzatori:
“La Spagna è un mercato talmente importante che partecipare a questa fiera è per noi essenziale, così come lo è per molte altre aziende italiane che vi prendono parte.”
In modo specifico, l’occasione è propizia per stringere nuove partnership, consolidare i rapporti con il mercato spagnolo e fare networking.
La sfida ambientale
In un periodo storico in cui la lotta ai cambiamenti climatici è diventata prioritaria e dove i concetti di green economy e sustainability sono ormai parte integrante della filosofia di produzione di moltissime aziende, è importante riflettere sul ruolo che ricopre un’associazione come AMAPLAST.
“Certamente la questione ambientale è fonte di preoccupazione. Tuttavia a questo proposito vorremmo segnalare che a volte gli attacchi che questa industria riceve sono del tutto privi di fondamento!”
Risponde Mario Maggiani.
“Nonostante noi produttori siamo pronti a prenderci la nostra fetta di responsabilità, bisogna scendere a patti con la realtà delle cose: che un mondo senza plastica non potrebbe esistere.”
Tuttavia, sottolinea, cambiare mentalità potrebbe costituire la chiave di volta per un settore sempre più preso di mira da una vera e propria crociata anti-plastica: ciò che è percepito come la minaccia di oggi, potrebbe diventare l’opportunità di domani. Tecnologia ed innovazione sono, anche in questo ambito, gli strumenti fondamentali per lavorare insieme su un’idea sostenibile di economia circolare. Se è vero che il problema ambientale dei rifiuti e della plastica non biodegradabile è una realtà che nessuno si sognerebbe mai di mettere in discussione, è pur vero che esistono diverse alternative su cui investire energie e fondi per l’innovazione tecnologica senza necessariamente rinunciare ad un prodotto che, bene o male, è ormai profondamente radicato nella vita quotidiana di milioni di persone in tutto il mondo.
Soluzioni come lo smart packaging, studiato appositamente per essere efficacemente riutilizzato e riciclato, o la produzione di energia generata dalla combustione dei rifiuti, sono solo due esempi di strade che il mercato potrebbe iniziare a percorrere in maniera consistente. Il tutto accompagnato da un’educazione capillare del cittadino verso la raccolta differenziata ed il riciclo intelligente.
Il direttore Maggiani conclude sottolineando, in relazione agli sbocchi futuri e al destino del settore, l’importanza che le nanotecnologie e i nanomateriali avranno nella transizione verso il sempre più massiccio utilizzo di materiali riciclati.