Abbiamo parato in dettaglio della nascita della Giornata della Suinicoltura e di come sia diventata in questi cinque anni un appuntamento irrinunciabile per tutti gli attori della filiera suinicola.
Arriviamo dunque al 2020, con la sesta edizione.
Come altre realtà, anche la Giornata della Suinicoltura ha rischiato la cancellazione, per il rinnovo delle misure restrittive anti-Covid.
Il team di Expo Consulting ha tuttavia deciso di non rinunciare all’evento: hanno preso la decisione di trasformarlo completamente in una web conference.
Organizzare una fiera online
Vantaggi
Logistica semplificata
La parte organizzativa iniziale, seppur molto articolata per la difficoltà di fare combaciare le agende di professionisti operanti in città, ma anche nazioni differenti, è stata probabilmente facilitata dal nuovo format totalmente virtuale.
La logistica di una fiera online è infatti piuttosto semplificata, ed il tempo da dedicare all’evento, per uno speaker, è solamente la durata del proprio intervento e, se necessario, quello di trovare un buon set-up e un luogo adatto per trasmettere in buona qualità audio/video.
Anche lato partecipanti ci sono state delle sorprese: da tempo si accarezzava l’idea di estendere il pubblico ad altre realtà che non fossero esclusivamente il nucleo produttivo della Pianura Padana, e proprio in questa edizione, complice anche il minor sforzo logistico, alcuni allevatori sardi hanno finalmente avuto l’occasione di prendere parte al convegno.
Promozione dell’evento
Un altro aspetto che Expo Consulting ha sempre coltivato è quello della promozione e in generale del web marketing: social media, landing page, sito web dedicato e un network di followers a cui comunicare tramite newsletter, sono solo alcuni degli elementi da sempre utilizzati anche per gli eventi in presenza.
Si sono tuttavia rivelati doppiamente utili, in assenza di altre strade più ‘tradizionali’.
Sfide e difficoltà
Non sono mancati i momenti di difficoltà: soprattutto se è la prima volta e si tratta di una nicchia specialistica, ad alto contenuto scientifico e il pubblico abituato a tutt’altre modalità di comunicazione, organizzare una fiera online è uno sforzo di gestione enorme.
Competenze Tecniche
Il primo grosso scoglio è possedere in team qualcuno con le competenze tecniche necessarie per fronteggiare eventuali disguidi e con la sensibilità adatta ad individuare potenziali problemi.
Nonostante la piattaforma utilizzata per la Giornata della Suinicoltura digitale fosse Teams (un’infrastruttura conosciuta e poco invasiva da utilizzare), alcuni problemi di connessione audio/visiva iniziali hanno reso chiaro quanto anche negli eventi più semplici sia indispensabile avere, accanto ad un team strategico più navigato, anche persone giovani con le competenze digitali adatte.
Gestione degli sponsor
Un’altra difficoltà da non sottovalutare, in particolare per eventi come la GDS, è la questione degli sponsor.
Le fiere virtuali sono un fenomeno relativamente recente, al netto di eventi già ad alto contenuto tecnologico che prevedevano una o più opzioni ibride già pre-Covid. Permane quindi una certa perplessità, nel momento di dover investire economicamente in uno di essi, sull’effettivo ROI. E’ fondamentale, quindi, comunicare correttamente (e poi fornire operativamente), le opportunità che invece possono essere traslate anche all’interno dell’evento: come i loghi nelle waiting room, i gadget virtuali, oppure le pause caffè ed altre occasioni affini.
Alcune di queste idee sono poi state effettivamente adottate con successo anche in questa Giornata della Suinicoltura, edizione 2020, e le aziende sponsor coinvolte sono rimaste soddisfatte della visibilità ottenuta prima, dopo e durante l’evento.
Considerazioni post-evento
Come primo evento digitale nel suo genere, ha tutto sommato dimostrato le potenzialità della zootecnia in digitale. Per due ore piene, 140 persone si sono ritrovate a partecipare attivamente ad una web conference nello stesso modo in cui l’anno precedente erano sedute una fianco all’altra a Cremona, alla precedente edizione in presenza.
Anzi, questa volta ha partecipato pure qualcuno che non sarebbe probabilmente potuto venire di persona. A dimostrazione che spesso non è tanto il canale a decretare o meno la riuscita di un evento, quanto i contenuti e le persone che concorrono a formare la spina dorsale di una fiera di successo.