Arrivando a grandi passi all’ultimo mese del Q1 2022, sembra proprio che l’industria fieristica si stia rimettendo in moto. Un primo indizio rispetto a questo clima di ripresa, di ‘great restart’, lo si può trovare nel calendario dei tanti e importanti organizzatori fieristici.
Fira Barcelona inizia a muoversi
Una realtà a noi vicina, Fira Barcelona, ha confermato in presenza alcune tra le sue fiere più prestigiose come Alimentaria e Hostelco, che possono già vantare una superficie espositiva quasi del tutto riservata, con una customer retention superiore all’80%. I padiglioni di Gran Via attendono inoltre un cospicuo numero di visitatori, sia nazionali che provenienti da dentro e fuori l’Unione Europea.
Uno sforzo congiunto
È importante sottolineare, al di là dell’influenza delle campagne vaccinali portate avanti su larga scala e gli sforzi degli organizzatori fieristici per adeguare le proprie infrastrutture e processi agli standard di sicurezza anti-Covid, che questi risultati arrivano anche grazie agli sforzi delle associazioni di categoria.
Le richieste di EEIA e UFI all’UE
E’ questo il caso di EEIA, European Exhibition Industry Alliance, e di UFI che da inizio pandemia hanno chiesto a gran voce chiarezza normativa rispetto alle regole sugli spostamenti. In particolare, da quando è rientrata la vera e propria emergenza, si sono focalizzati su:
- L’annullamento delle restrizioni sugli spostamenti internazionali;
- La creazione e l’adozione tempestiva da parte di tutti gli stati membri di un framework di norme valide per i viaggi all’estero in paesi extra UE;
- La cooperazione del Consiglio Europeo con tutti gli stati membri per ridurre al minimo le complicazioni burocratiche dei viaggi di business, tutelando anche l’economia, l’innovazione e il commercio internazionale.
L’Europa abbandona le restrizioni
I risultati di queste pressioni sulle istituzioni da parte di EEIA, UFI e molte altre associazioni di categoria che rappresentano settori messi in ginocchio dall’emergenza sanitaria si possono finalmente toccare con mano (nel rispetto del distanziamento!): sempre più stati membri hanno annunciato la fine delle restrizioni legate al Coronavirus, tutte o gran parte di esse.
Solo la scorsa settimana Olanda, Norvegia e Svezia si sono aggiunte a UK e Danimarca nel sospendere tutti i divieti e hanno ripopolato il proprio calendario fieristico. Altri paesi come Spagna e Grecia non hanno mai veramente chiuso i confini.
La situazione dei paesi più importanti
In particolare, il clima generale di ripresa e la voglia di ripartenza di questo great restart si avverte in tutti i mercati più importanti del panorama fieristico europeo. In particolare:
- Francia: tutte le tipologie di evento, mostre, fiere, congressi e business meeting sono permessi senza alcun tipo di restrizione né sul numero di partecipanti né sulla dimensione. Tutti gli attori coinvolti devono però essere in possesso di adeguata documentazione vaccinale per potervi prendere parte;
- Germania: le regolamentazioni sono sempre state gestite a livello di Länder, e si prosegue su questa via, con taluni stati che proibiscono del tutto gli eventi, altri che hanno riaperto tutto (per chi ha il green pass), e altri ancora che adottano una via intermedia. La mascherina è comunque obbligatoria ovunque nelle fiere;
- Spagna: al momento non esistono restrizioni esplicite allo svolgersi degli eventi, le autorità regionali hanno la responsabilità di regolare eventuali casi particolari. La mascherina all’interno dei padiglioni e locali adibiti alle fiere rimane obbligatoria;
In generale, molti organizzatori richiedono di seguire le regole sul distanziamento sociale, la buona abitudine di controllare la temperatura, lavarsi frequentemente le mani e di presentare un certificato vaccinale/di guarigione per regolamentare l’accesso. - Olanda: in generale non vi è divieto di celebrare eventi e/o organizzare fiere in presenza. Permane qualche restrizione sul numero massimo di visitatori (mai più di 1250 persone per singolo spazio condiviso), la distanza di almeno 1,5mt e tutti in possesso degli adeguati DPI sanitari, più ovviamente la certificazione vaccinale;
- UK: al momento tutte le tipologie di evento sono libere e senza restrizioni di dimensioni o affollamento. Dal 27 Gennaio 2022, gli organizzatori non hanno nemmeno più l’obbligo di controllare alcun certificato di guarigione/tampone o vaccino ai propri clienti, i quali sono anche liberi di visitare le fiere senza indossare la mascherina (anche se per ragioni di cautela, alcuni la richiedono ugualmente).
E in Italia?
Anche il Bel Paese prende parte a questo great restart. Grazie alla recente modifica inserita nel decreto del 4 Febbraio (già in Gazzetta Ufficiale) si legge:
“Nel caso di vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, l’accesso ai servizi e alle attività di cui al primo periodo è consentito in ogni caso previa effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2”
Questo significa che i cittadini extra UE immunizzati con vaccini non ancora approvati da EMA potranno liberamente partecipare agli eventi ed accedere ai servizi che richiedono green pass presentando un tampone negativo.