Entrati ormai nel secondo trimestre del 2021, si iniziano ad intravedere segnali di riapertura un po’ in tutto il vecchio continente.
Le prime fiere nel 2021
Chi in forma ibrida, ma senza rinunciare alle relazioni dal vivo (è il caso di Mobile World Congress di Fira Barcelona), chi invece tornerà a calcare il suolo dei padiglioni solo in persona (come la Children Book Fair a Bologna), molti organizzatori non vedono l’ora di tornare in pista e mettere in moto la grande macchina degli eventi fieristici.
Ora che le campagne vaccinali in corso in tutta Europa accelerano il ritmo e il passaporto sanitario non è più solo un’ipotesi, molte imprese, dopo un anno intero di fermo, si domandano se e quando rientrare nel giro degli eventi, o dirottare il budget su un marketing mix differente.
La tecnologia: non sempre la panacea di tutti i mali
In particolare, i divieti di spostamento e i lockdown hanno messo di fronte ai nostri occhi quanto il web marketing fosse fondamentale, e come la tecnologia potesse essere un aiuto, spesso l’unico rimasto, per poter continuare a fare business anche ‘a porte chiuse’, con un dispendio economico sensibilmente minore.
Ciò che non viene tuttavia considerato in questa equazione, è che mantenere contatti preesistenti e fare follow up a prospect passati è sensibilmente più facile che intessere nuove relazioni, soprattutto prescindendo completamente dall’aspetto umano.
Fare networking e creare connessioni di valore fra aziende, prospect e più in generale una community di un particolare settore industriale richiede tempo, contatti, conoscenza reciproca che tempi e modalità più veloci, più brevi e con il passo rapido di un evento 100% virtuale non concedono.
La concorrenza non dorme mai
Con le riaperture di diverse fiere nel 2021 in forma parziale, e molte regole di distanziamento sociale ancora al loro posto, ottenere il proprio angolo e la possibilità di partecipare a questi eventi ‘early bird’ è più difficoltoso: lo spazio scarseggia, e almeno all’inizio sarà un privilegio. Inoltre molti professionisti del settore, a causa di questa ‘pausa’ forzata, si sono resi conto dell’impatto che fiere ed eventi hanno sul business e ritorneranno sul campo con ancora più motivazione.
Farsi quindi sfuggire l’occasione di essere al centro dell’azione dopo un’assenza così lunga significa regalare alla concorrenza l’occasione perfetta per restare nell’orbita dei visitatori, anche loro impazienti di partecipare ad un evento in persona dopo un anno intero.
Presenziare è metà del lavoro
Occorre avere ben presente, oltre ai benefici che una partecipazione a questi primissimi eventi può portare, che esserci è solo metà del lavoro.
Più volte abbiamo spiegato come questi mesi di stop sarebbero stati utili, questa volta sì, anche con un aiuto consistente degli strumenti di web marketing, per un potenziamento del proprio marchio.
Ora, in queste prime fiere del 2021, è il momento migliore per mettere a frutto la preparazione dei mesi passati e portare in scena il frutto del lavoro fatto sia a livello di brand personality, per identificare cosa rende speciale e differente ciò che offriamo, che a livello di brand awareness, per farlo poi conoscere da più persone possibili nella platea che ci interessa.